Oltre alle rinnovabili: la sostenibilità come via per la competitività

PageGroup, da sempre attenta all’andamento del mercato del lavoro ha voluto approfondire un argomento di particolare sensibilità ed interesse ponendo particolare attenzione alle nuove opportunità lavorative che potranno nascere nel settore del risparmio energetico come la figura del Sustainable Development Manager.

Da circa un decennio la società si sta ponendo sempre maggiori interrogativi riguardo l'equità e la sostenibilità del mondo in cui viviamo, arrivando a riconoscere una sempre maggiore polarizzazione della ricchezza e dei consumi ed una crescente consapevolezza di vivere in un sistema destinato a crollare qualora non vengano attuate politiche sociali ed ambientali che ne invertano la tendenza.

Iniziative specifiche sulla sostenibilità

Di seguito alcune azioni/accordi prodotti in questi ultimi anni con focus specifico su questo tema:

• Le Nazioni Unite, nel 2015, per stimolare soluzioni in tale direzione sia in termini ambientali che sociali, hanno prodotto un documento che indica 17 obiettivi di sviluppo sostenibile Sustainable Development Goals, SDG da raggiungere entro il 2030. Per ognuno di questi target l'ONU ha previsto un percorso pratico di attuazione in cui ogni obiettivo è interconnesso con gli altri. Rimarcando l'importanza degli impatti sulla società, otto degli SDGs si riferiscono ad aspetti non ambientali, come la fine della povertà, l'istruzione di qualità per tutti e l'uguaglianza di genere. Il diciassettesimo obiettivo, non meno importante degli altri, è la creazione di partnership per lo sviluppo sostenibile e per la creazione di un mondo migliore e più equo.

• Sempre nel 2015, 196 stati hanno firmato l’Accordo di Parigi per ridurre l’impatto dei cambiamenti climatici impegnandosi alla riduzione delle emissioni climalteranti. Per la prima volta nella storia, l’impegno per salvare il Pianeta diventa quindi globale e vede lo sforzo di ciascun paese a metter in campo le azioni necessarie per limitare l’effetto serra entro limiti ritenuti scientificamente accettabili, ovvero al di sotto di un aumento delle temperature pari a 2°C rispetto ai livelli pre-industriali.

• Gli accordi citati poc’anzi hanno infatti anche posto le basi per un nuovo slancio nel percorso intrapreso già con l’Accordo di Kyoto, rappresentando oggi il ground sul quale si stanno moltiplicando le iniziative governative e private per trasformare gli impegni assunti in cambiamento reale.

Il Consumatore diventa sempre più “Sostenibile”

Grazie anche a questi accordi e alla maggiore consapevolezza dei cittadini, la sostenibilità sta divenendo sempre più un must, qualcosa cioè su cui tutti stanno orientando le proprie scelte e che influenza in maniera pervasiva ogni decisione.

Il consumatore risulta essere sempre più sensibile ed informato su questo tema infatti:

• Pone come condizione necessaria per l’acquisto criteri di sostenibilità e di minore impatto ambientale;

• E' disposto ad adottare comportamenti sostenibili e preferire acquisti di prodotti green;

• Adotta comportamenti maggiormente sensibili verso temi ambientali e mostra particolare attenzione nei confronti della sostenibilità, questo, produce consapevolezza del proprio ruolo nel generare il cambiamento verso nuovi modelli di acquisto.

La grande sfida di una sostenibilità senza confini

Sulla spinta di queste nuove tendenze di mercato e degli interventi normativi in materia è emerso che un’azienda su cinque ha previsto di effettuare investimenti su tecnologie green:

• Il 56% delle imprese ha adottato comportamenti per ridurre l’impatto ambientale

• Il 13% ha investito in processi di economia circolare

Questo cambiamento che si sta registrando sul mercato non deve tuttavia trarre d’inganno in quanto la progressiva convergenza verso una maggiore attenzione per l’impatto che le attività umane hanno sull’ambiente non risulta sufficiente e ciò è confermato anche dall’ultimo Rapporto dello IEA (International Energy Agency) che mette in evidenza come gli sforzi sin qui compiuti non siano sufficienti a vincere la sfida climatica. Occorrerebbe infatti, continua il report, condurre nuove e diffuse iniziative che impattino tutto il sistema energetico mondiale per consentire il rispetto del tetto definito nell’Accordo di Parigi, iniziative che prevedano l’implementazione e diffusione su ampio spettro di tecnologie innovative per un uso efficiente delle diverse risorse energetiche.

Come dice anche il direttore esecutivo dello IEA, Dott. Fatih Birol, non esiste una sola e semplice soluzione per la trasformazione del sistema energetico mentre un insieme di diverse tecnologie e fonti di energia può giocare un ruolo nei diversi settori dell’economia. Per implementare questi cambiamenti, i Governi hanno tuttavia la maggiore e più diretta responsabilità, potendo influenzare gli ambiti di sviluppo futuri per rendere coerente lo sviluppo con gli obiettivi di Parigi.

Esiste quindi una sfida colossale che deve essere affrontata e che richiede di continuare con ancora più determinazione e convinzione nel percorso di consapevolezza e di scelte sostenibili. Sembra ormai infatti instaurarsi un cambio di paradigma che pone sempre maggiore attenzione su ogni azione ed attività, vedendone non solamente il ritorno economico o il costo immediato ma anche quello di medio termine, tenendo quindi in considerazione le esternalità sull’ambiente.

Come mette in evidenza Martina Lusa, Senior Consultant Michael Page, con l’ing. Luca Pilenga, Chief Executive Officer di NeoruraleHub, in questo contesto innovativo, nasce la necessità delle aziende di attrezzarsi per gestire sempre maggiori livelli di complessità tecnologiche, di filiera, di modelli di business, normativi e di risultati da ottenere che non dipendono dalla singola scelta e nemmeno dalla singola azienda ma che sono il frutto di scelte complesse ed integrate tra loro.