L’impatto dell’inflazione sul mercato del lavoro in Italia

Il tasso di inflazione elevato in Europa continua ad avere un impatto reale su chi lavora e chi è in cerca di impiego. Sebbene la Banca Centrale Europea preveda un lieve calo dell’inflazione in paesi come Italia, Francia e Germania – da una media di 8,4% nel 2022 a circa 5,6% quest’anno – siamo ancora molto al di sopra dell’obiettivo della BCE pari al 2%.

In che modo l’inflazione incide sulle priorità e sulle scelte di carriera dei lavoratori e delle persone in cerca di lavoro? Cosa possono fare le aziende per aiutare i propri dipendenti a far fronte all’aumento dei costi ed evitare che passino alla concorrenza, allettati da un’offerta economica migliore?

Per scoprirlo, Michael Page ha effettuato un sondaggio tra oltre 4.000 candidati e lavoratori in tutta Europa. I risultati forniscono dati sorprendenti, insights chiave per i datori di lavoro che vogliono attrarre e trattenere in azienda i migliori talenti.

L’impatto reale dell’inflazione sul mercato del lavoro in Italia

Solo il 4% dei partecipanti al sondaggio ha dichiarato di non aver risentito dell’inflazione, mentre la stragrande maggioranza ha rivelato di aver sofferto in particolare aumenti collegati a generi alimentari e bollette. Malgrado queste difficoltà finanziarie, oltre la metà dei partecipanti al sondaggio – il 62%, per l'esattezza – ha dichiarato di non aver ricevuto alcun aumento di stipendio nel corso dell’ultimo anno. Tra i pochi fortunati a ottenere un aumento, il 31% ha specificato che questo contributo era unicamente destinato a controbilanciare i pesanti effetti dell’inflazione.

L’inflazione porta alla ricerca di una retribuzione più competitiva

Come ha evidenziato il nostro studio Talent Trends 2023, a fronte del persistere dell’inflazione in Italia e in altri paesi europei, il 41% degli intervistati sta cercando attivamente un impiego con stipendio superiore per far fronte ai costi della vita alle stelle. Un altro 34% sta diventando più flessibile nella ricerca del lavoro, prendendo in considerazione ruoli che prima non avrebbe mai preso in considerazione. Sorprendentemente, solo il 18% ha cercato di utilizzare l’aumento del costo della vita come “moneta di scambio” per negoziare stipendi più elevati nel corso dell’ultimo anno e solo il 5% ha avuto successo in queste negoziazioni.

Come l'inflazione impatta scelte di carriera

L’inflazione in Italia ha un impatto anche sui datori di lavoro

È chiaro che molti datori di lavoro non hanno ancora preso provvedimenti per aiutare i dipendenti a mantenere il proprio potere d’acquisto in questi tempi di crisi economica. Perché? Un motivo potrebbe essere il fatto che i datori di lavoro, alle prese con i limiti di budget imposti dall’inflazione, esitano ad offrire aumenti salariali. Un altro motivo potrebbe essere la mancanza di comunicazione aperta riguardo al modo in cui l’inflazione incide sia sull’azienda che sui suoi dipendenti, perdendo in tal modo l’opportunità di giungere a soluzioni collaborative. Abbiamo raccolto qui sotto alcuni insights per affrontare al meglio il tema dell’inflazione.

Cosa cercano i dipendenti in questo scenario di inflazione elevata?

Il 70% dei lavoratori ha dichiarato che i propri datori di lavoro non hanno intrapreso nessuna azione per combattere gli effetti dell’inflazione, a parte concedere aumenti di stipendio. Una maggioranza più contenuta (53%) ritiene che gli stipendi debbano essere adeguati in modo da tener conto dell’inflazione, a prescindere dalle prestazioni del dipendente. Il dato preoccupante è che il 75% dei partecipanti al sondaggio dubita che il proprio stipendio riesca a stare al passo con l’inflazione il prossimo anno.

Il nostro sondaggio ha rivelato, inoltre, che quasi 9 persone su 10 ritengono che le aziende, durante il processo di recruitment, dovrebbero essere più trasparenti riguardo alle proprie politiche salariali, incluso il modo in cui intendono adeguare i salari all’inflazione.

Non affrontare il problema dell’inflazione può rendere l'azienda meno attraente a potenziali candidati. In un’epoca in cui, secondo i lavoratori, solo un terzo delle aziende sta adottando ulteriori misure per combattere attivamente gli effetti dell’inflazione, si tratterebbe invece di un’ottima opportunità per differenziarsi.

Retribuzione ed inflazione

5 consigli per affrontare l’inflazione in Italia

  • Mantenere i salari aggiornati: è importante restare aggiornati sui tassi di inflazione in Europa e utilizzare gli Studi di Retribuzione di Michael Page per adeguare la retribuzione di conseguenza. Questo vi consentirà di aumentare il tasso di retention e di attrarre nuovi talenti;
  • Supportare i dipendenti nell’affrontare l’aumento del costo della vita: offrendo ad esempio indennità per coprire l’aumento dei costi dei beni di prima necessità, come gli alimenti, e delle utenze.
  • Promuovere una strategia trasparente: spiegare apertamente come l'azienda intende fronteggiare l’inflazione è importante. Una comunicazione trasparente può favorire un sentimento di fiducia nei dipendenti.
  • Offrire benefit non monetari: orari flessibili o opzioni di lavoro da remoto possono essere una possibilità, se non ancora presenti nel pacchetto aziendale. Questi piccoli extra possono fare una grande differenza per la vita quotidiana dei dipendenti, senza incidere sui profitti.
  • Investire nella formazione: incoraggiare il miglioramento delle competenze e l’aggiornamento professionale è un modo per coltivare una forza lavoro preparata e competente.

In che modo Michael Page può supportare la tua azienda

Riuscire a superare i periodi di inflazione elevata può essere molto difficoltoso. Con oltre 25 anni di esperienza, Michael Page mette a disposizione un team di consulenti specializzati per aiutarvi a trovare i migliori professionisti. Se volete restare aggiornati con le tendenze di mercato, i nostri Studi di Retribuzione sono una risorsa indispensabile.

Summary

L’inflazione ha impattato in modo importante il mercato del lavoro in Italia. Come le aziende ed i datori di lavoro possono far fronte a questa situazione? Abbiamo intervistato oltre 4.000 candidati in tutta Europa per scoprire il loro feedback ed analizzare il mercato del lavoro in Italia.

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