Come mette in evidenza la Martina Lusa, Senior Consultant Michael Page, In questo mutato contesto, l’accresciuta consapevolezza dell'importanza del tema della sostenibilità ha già prodotto modifiche radicali nel business di molte aziende che si stanno relazionando in modo diverso al mondo in cui operano: un uso responsabile delle proprie risorse ed un impatto positivo sulla società stanno diventando aspetti imprescindibili delle performance di business.

Aggiunge l’ing. Luca Pilenga, Chief Executive Officer di NeoruraleHub, queste tendenze sono strutturali e destinate a subire nei prossimi anni una forte accelerazione, in particolare si sta ponendo sempre maggiore attenzioni al settore del Risparmo Energitico, e proprio da qui la nuova esigenza, per molte aziende, di inserire una nuova figura professionale altamente tecnica con competenze specifiche che si occupi a 360 gradi di sostenibilità.

Un percorso verso una nuova figura professionale “sostenibile”

Quello che si sta instaurando è un processo simile a quello che ha portato alla nascita del settore del risparmio energetico, con l’introduzione in alcune realtà della figura dell’energy manager. Ma ora non basta più solo ridurre i consumi di energia, bisogna che il manager sia in grado di guardare a tutti i consumi di risorse (l’acqua per esempio), alla produzione di rifiuti, al rumore generato ma anche di andare oltre ai confini della propria azienda preoccupandosi di ciò che viene fatto dai propri fornitori e clienti, magari tracciando tutte le lavorazioni mediante tecnologie sicure come la blockchain.

Una ricerca di McKinsey aveva rilevato già nel 2011 che il mondo della Corporate Social Responsibility è evoluto in una vera e propria leva di business:

  • Le aziende che hanno investito in attività come il risparmio energetico
  • Promuovono un ambiente di lavoro sano
  • Sono anche diventate molto più produttive e performanti e godono di una reputazione tale che li pone in vantaggio rispetto ai loro concorrenti

Anche per questo le aziende stanno adottando internamente delle figure professionali che sappiano abbracciare il tema della sostenibilità nella sua interezza, ovvero non focalizzandosi solo sull’output a livello di business ma sull’intera filiera attraverso cui raggiungerlo, in un’ottica di economia circolare della quale fa parte l’azienda.

Come sottolinea Martina Lusa, la crescente responsabilizzazione nella lotta al cambiamento climatico passa anche attraverso un “change of mind” importante che si sposta da un tradizionale concetto di economia lineare (dove dal produttore si arriva al consumatore per poi smaltirne i rifiuti) ad un concetto di integrazione circolare di tutto il sistema.

In questa logica la produzione di rifiuti diviene sempre più marginale, rappresentando progressivamente l’eccezione rispetto al recupero, riutilizzo e riciclo, alternativa costosa e poco accettata. Quindi tutto cambia sin dalla progettazione e produzione per consentire non solo un consumo corretto ma anche un recupero di ciò che risulta, che non è più rifiuto ma che diventa risorsa per chi viene dopo.

Le competenze necessarie a gestire questo nuovo paradigma economico diventano pervasive per l’intera organizzazione aziendale, richiedendo la presenza di un leader o coordinatore capace di muoversi efficacemente a tutti i livelli dell’azienda, facendo sì che queste attività siano guidate, coordinate e supervisionate opportunamente.

Il Sustainable Development Manager

Tale figura, il Sustainable Development Manager, ha al centro del proprio mandato quello di trasformare la sfida della sostenibilità in fattore vincente per l’azienda, riducendo al contempo costi che nel medio termine potrebbero peraltro divenire insostenibili.

Suo il ruolo di:

  • Individuare sprechi di risorse, produzione di rifiuti, centri di emissioni e altro capace di creare impatto ambientale;
  • Indicare e guidare l’implementazione di soluzioni innovative, responsabili e sostenibili tali da creare un impatto positivo non solo per l’azienda ma anche per le persone e l’ambiente

La vera rivoluzione sta anche nel fatto che questa nuova figura è a tutti gli effetti un manager di business - non di staff - con responsabilità dirette sui cambiamenti da implementare che coinvolgono tutte le linee di business e le attività corporate. È una figura di primario livello nell’organizzazione societaria in quanto il cambiamento che è tenuto ad implementare ha un’origine strategica e può comportare effetti profondi sul modo di operare del business, pertanto ha la necessità di confrontarsi con efficacia con i manager di linea.

Summary

La nuova figura del Sustainable Development Manager nel mercato del lavoro odierno. Ecco di cosa si occupa il Sustainable Development Manager nelle aziende italiane.

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