Come il Metaverso rivoluzionerà il mercato del lavoro

Spesso si pensa che l'obiettivo di ogni professionista sia di essere promosso sul lavoro fino a raggiungere i livelli più alti all'interno della propria azienda. Ma la promozione è veramente l'obiettivo principale di tutti i dipendenti? E coloro che cercano una promozione, quanto sono sicuri che questa li aiuterà nella loro carriera?

Per indagare questo tema, Michael Page ha intervistato quasi 7.000 candidati in tutta Europa. Abbiamo chiesto quanto fosse importante per loro scalare i ranghi della loro azienda, cosa apprezzassero di più dell'essere promossi e quanto percepissero chiaramente i loro percorsi di carriera.

Eravamo anche interessati a capire quanto i candidati fossero proattivi nel fare carriera. Avevano chiesto una promozione o preferivano aspettare che fosse il loro manager a proporla? In relazione a ciò, le aziende dovrebbero fare di più per incoraggiare le persone ad "alzare la mano" e chiedere una promozione?

In questo articolo approfondiamo i risultati del nostro sondaggio per scoprire il parere dei candidati in merito alle promozioni.

Le persone vogliono essere promosse

Il 95% degli intervistati ha dichiarato che le promozioni sono "molto importanti" (54%) o "importanti" (41%) per loro. Il 17.6% ha inoltre dichiarato che avrebbe preso in considerazione l'idea di dimettersi se non avesse ricevuto una promozione attesa.

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Questi dati dimostrano quanto i dipendenti siano ambiziosi al giorno d'oggi e quanto siano disposti a cambiare lavoro per perseguire tali ambizioni.

I lavoratori sono anche incredibilmente focalizzati riguardo ai loro obiettivi di carriera. Più della metà (51%) dei nostri intervistati dichiara di sapere dove vuole arrivare nella propria carriera. Avere un percorso di carriera stabilito è anche una componente fondamentale per sentirsi impegnati sul lavoro - "molto importante" per il 45% degli intervistati e "importante" per il 49%. Naturalmente, è utile avere un manager che dia la priorità ad aiutare i dipendenti a fare carriera. In una precedente indagine di Michael Page, il 48% degli intervistati ha dichiarato che il proprio manager ideale è una persona che li aiuta a "raggiungere il proprio potenziale".

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Lo stipendio non è l'unica motivazione dei candidati alla promozione

Non è difficile individuare quale sia il fattore più importante per i dipendenti nel valutare una promozione. Ben il 90% degli intervistati ha messo lo stipendio in cima alla lista. Inoltre, quasi la metà dei nostri intervistati (43%) ha dichiarato che preferirebbe un aumento di stipendio senza alcun cambiamento di mansione.

Tuttavia, il denaro non è tutto. Circa nove intervistati su 10 ritengono che avere maggiori responsabilità e accedere a una formazione avanzata siano incentivi fondamentali per ottenere una promozione.

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Un numero minore di candidati (46%) ha indicato il riconoscimento pubblico (comunicazioni interne e/o esterne che annunciano il nuovo status del dipendente) come un vantaggio per la promozione. Il riconoscimento è apparentemente più importante per i dipendenti più anziani, con il 73% degli over 45 che lo considera un fattore critico.

Quali sono i migliori criteri per valutare una promozione?

La quasi totalità (97%) degli intervistati ritiene che le promozioni debbano essere offerte in base alle prestazioni. Ciò comprende competenze interpersonali o soft skills come "atteggiamento e comportamento generale" e "disponibilità ad assumersi maggiori responsabilità".

Tuttavia, mentre i dipendenti sembrano avere opinioni chiare sui criteri di promozione, ritengono che i datori di lavoro non siano sempre trasparenti su questi criteri. La stragrande maggioranza (84%) degli intervistati ha affermato che le aziende dovrebbero essere completamente trasparenti sui criteri di promozione. Tuttavia, i dati della nostra indagine indicano che questo desiderio spesso si scontra con la realtà. Circa il 76% dei candidati ha dichiarato che la propria azienda non offre informazioni ufficiali sui criteri di promozione. Inoltre, solo il 5% dei candidati ha dichiarato che il datore di lavoro ha detto loro tutto quello che c'era da sapere sulle promozioni, mentre l'11% ha affermato che le informazioni offerte erano incomplete.

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La situazione è simile per quanto riguarda i percorsi di carriera. Circa il 65% degli intervistati ha dichiarato che le loro aziende non offrono criteri o informazioni chiare su questo argomento. A fronte di un 21% che ha dichiarato che il proprio datore di lavoro fornisce le informazioni pertinenti, ma solo per determinate posizioni. Solo il 5% dei candidati ritiene che la propria azienda abbia detto ai lavoratori tutto quello che c'era da sapere sui percorsi di carriera.   

In conclusione? I candidati ritengono chiaramente che i datori di lavoro potrebbero e dovrebbero fare di più per promuovere la trasparenza sui criteri di promozione.

Chiedere o non chiedere?

È sorprendente che la maggioranza (54%) dei nostri intervistati abbia dichiarato di non aver mai chiesto una promozione. Perché?

Innanzitutto, i candidati hanno la percezione che siano i datori di lavoro a dover fare la prima mossa. Più della metà (54%) degli intervistati ritiene che debbano essere i loro manager a sollevare l'argomento. Per circa un terzo degli intervistati (29%) la questione era irrilevante, poiché avevano sempre ricevuto promozioni senza chiedere.

I datori di lavoro devono inoltre considerare la possibilità che le donne e i dipendenti meno sicuri di sé, anche se dotati di talento, vengano ingiustamente trascurati per un avanzamento di carriera.

Cosa dovrebbero fare le aziende?

Abbiamo notato che i candidati considerano l'accesso alla formazione come uno dei vantaggi più desiderabili per una promozione. La cattiva notizia è che quasi la metà (48%) degli intervistati ha dichiarato che i loro datori di lavoro offrono poche o nessuna possibilità di promozione, e solo il 21% delle aziende offre una formazione regolare per aiutare i dipendenti a sviluppare le proprie competenze.

In assenza di una formazione formale, i candidati vorrebbero almeno qualcuno che li guidasse e offrisse consigli sulla carriera. Tuttavia, il 70% degli intervistati ha dichiarato di non avere un mentore che possa svolgere questo ruolo: un'altra carenza che le aziende farebbero bene a colmare.

In definitiva, molte delle opportunità mancate che abbiamo notato sono dovute a una mancanza di comunicazione. I candidati sono entusiasti di ottenere una promozione, di fare carriera e, in alcuni casi, di cambiare completamente carriera. Tuttavia, i datori di lavoro spesso non dicono ai lavoratori cosa devono fare per raggiungere questi obiettivi. E in culture lavorative che non promuovono la trasparenza, non sorprende che molti dipendenti si sentano nervosi nel cercare proattivamente una promozione. I datori di lavoro che offrono programmi di riqualificazione, mentorship e informazioni trasparenti sui criteri di promozione saranno ben posizionati per attrarre e trattenere i talenti di cui hanno bisogno.

Summary

Come la pensano i candidati in Europa in termini di promozioni e percorso di carriera? Sono soddisfatti del modo di agire dei datori di lavoro o pensano che vi siano margini di miglioramento? Leggi l’articolo per scoprirlo!

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